La mancanza di inquinamento è uno degli aspetti principali del benessere sull'isola e questo si riflette anche sulle abitudini alimentari che hanno contraddistinto questo popolo fino ai giorni nostri. Solo negli ultimi decenni sono apparsi fast food e forme di ristoro importate dalla cultura statunitense.
La cucina islandese è a base di pesce e agnello. Bolliti, arrosto, affumicati, sotto sale, in salamoia od essiccati questi ingredienti hanno costituito per secoli l'alimentazione principale della popolazione. Molte delle ricette tradizionali sono tuttora utilizzate.

 
Il sanguinaccio (blodmör), la testa di pecora bollita (hangikjöt), i testicoli di montone, le uova e le guance di merluzzo sono ingredienti secolari che si trovano ancora sui banchi dei mercati cittadini. Uno dei piatti più comuni è l'agnello affumicato servito solitamente con patate caramellate e cavolo rosso ma per i palati più intraprendenti esistono anche delle specialità più complesse ed ardue come lo hákarl, la preparazione di questo 'succulento' piatto è piuttosto lunga: la carne di squalo viene sotterrata (dai tre ai sei mesi) fino a quando non è frollata al punto giusto, ossia quando gommosa e completamente marcia 'profuma' di ammoniaca. Ovviamente questo piatto è accompagnato da parecchi bicchierini di un potentissimo distillato di patate (brennivín) senza i quali sarebbe impossibile superare la vista e l'odore della pietanza.

(a,b,c) Alcune fasi della produzione dello hákarl. (d) Sfumato il tentativo di farmi assaggiare la famosa delizia islandese, preferisco conversare e centellinare un bicchierino di Brennivin che dovrebbe però essere bevuto d'un colpo secondo tradizione. Spero di non averli delusi due volte. 

Ma la gastronomia islandese non è tutta così poco invitante e disgustosa, ci sono anche piatti meno bizzarri e più appetitosi. L'abbacchietto islandese, per esempio, è cucinato in molti modi ed è delizioso, così come lo sono diverse portate di pesce fresco o affumicato come il lúoa (halibut), il sild (aringa), il porskur (merluzzo), la silungur (trota) e il lax (salmone).
Ci sono anche ottimi prodotti lattiero-caseari come lo skyr (latte scremato cagliato) o il mysingur, un'ottima crema dolce di siero di latte. Infine gli islandesi non disdegnano il lundi (pulcinella di mare) affumicato o alla griglia, le bistecche di balena e la carne di foca.
La birra e' molto buona, qui e' una tradizione consumarla conversando comodamente seduti attorno ad un tavolo di amici. Il caffe' purtroppo e' tutta un'altra bevanda, ma c'e' di positivo che non si beve al volo frettolosamente entrando ed uscendo immediatamente dal bar, ma sempre con molta calma, in compagnia e prendendosi tutto il tempo necessario.

(a) Brennivin, forte distillato di patate, da bere freddissimo e d'un colpo solo. (b) Birra Viking. (c) Skyr. (d) Caviale di salmone. 
 
(a) Lýsi: pillole di olio di pesce, per la salute cardiovascolare e per evitare cattivi sapori al palato